Abbiamo parlato di LibroGame di recente, quindi dovreste sapere già di cosa si tratti, come funzioni una storia a bivi e magari vi siete appassionati e avete comprato ventordici librigame. Approfondiamo l’argomento facendo una rapida recensione della serie Sortilegio, che assieme a Oberon e Alla Corte di Re Artù è una delle mie preferite.
Trama
Un potente artefatto è stato trafugato da un malvagio stregone. Vi prego, continuate a leggere, anche se la trama non è originale! Considerate comunque che è uscita nel lontanissimo 1983 (ottima annata). Dunque, dicevamo, nei libri si svolge l’avventura del protagonista che attraversa luoghi pericolosi per giungere alla dimora dello stregone e recuperare la Corona dei Re, affrontando i suoi emissari e varie peripezie.
Personaggio
Nella creazione del protagonista potete scegliere tra due versioni: mago o guerriero.
Il guerriero ha una capacità maggiore nell’uso delle armi, quindi potrete superare i combattimenti brandendo la spada.
Ad ogni modo solo un pazzo potrebbe non scegliere il mago: questa decisione ci apre la porta a decine di incantesimi diversi, adatti a ogni tipo di situazione.
Regolamento
Per il combattimento fisico si tratta di tirare i dadi, sommarli alla propria capacità di combattimento e vedere chi fa il numero più alto. Chi vince sottrae un paio di punti dalla resistenza avversaria. Quando la resistenza è a zero il personaggio muore. Fine.
L’uso della magia invece è basato su una serie di 48 (quarantotto!) formule magiche, contenute nel libro degli incantesimi. Ogni formula è identificata da un nome di tre lettere. Ad esempio HOT genera una palla di fuoco, mentre SUS permette di individuare pericoli.
Il regolamento prevede che il giocatore impari a memoria gli incantesimi e che non possa più consultare il “libro del mago” nel corso dell’avventura. Con un po’ di inglese si può decifrare senza troppe difficoltà l’effetto che produrrà una data formula, in modo da sceglierne una adatta alla situazione, invece che sprecare tempo ed energie preziose, tuttavia sorgono alcune difficoltà aggiuntive:
- A volte viene offerta la possibilità di lanciare una formula che non esiste, andando al paragrafo corrispondente si otterrà solo l’effetto di sprecare tempo, il che in certe circostanze può essere addirittura letale;
- Per certi incantesimi sono richiesti degli ingredienti particolari (es: per lanciare l’incantesimo pietrificante ROC serve polvere di roccia), se non ne siamo in possesso consumiamo l’energia dell’incantesimo, ma non otteniamo alcun effetto;
- Specialmente negli ultimi libri capita che i dettagli dell’incantesimo siano importanti. ES: l’incantesimo DUM rende goffo il bersaglio, ma solo per quanto riguarda l’uso di oggetti impugnati, quindi è inutile, poniamo, con un orso. Come si può notare non è proprio facile giocare un mago, capita di morire e dover ricominciare (oppure far finta di nulla, che tanto non viene Bartezzaghi a controllare (cit.)), ma rimane la scelta più coinvolgente.
Pro e Contro-
Trama: 6/10 Niente di originale, un cattivo ha rubato un oggetto e bisogna fare un viaggio per recuperarlo.
Personaggio: 7/10. La creazione del personaggio è interessante, più che altro perchè bisogna decidere quali incantesimi memorizzare.
Regolamento: 8/10. Il fatto che il lancio di incantesimi sia subordinato al fatto di ricordare il nome e l’effetto di ogni formula è una pazzia, ma è molto divertente. Per il resto è il classico regolamento da LibroGame: semplice e fluido.
–: 7/10. Il “fantasy classico” (qualsiasi cosa sia) mi piace molto e questo alza la valutazione, probabilmente. La mortalità purtroppo è quella di un gioco di ruolo “old school”, per, per esempio, cui imboccare la via a sinistra invece di quella a destra può portare alla morte. Però nessuno ci obbliga davvero a rincominciare dall’inizio, per cui è un fastidio tollerabile.
Alla fine non costano tanto. Quindi se per caso vi siete incuriositi potete perfino comprarli.
Se vi piace leggere, potete dare uno sguardo ad altri libri.