Dopo aver postato la recensione di Stormbringer e aver letto i commenti carichi di nostalgia, ho deciso di riprendere in mano il sistema. Ho passato una manciata di sessioni davvero divertenti a giocare La Spada Nera (recensita QUI, se volete sguazzare nelle acque del passato), però buona parte del divertimento consisteva nel mettere in luce i bug e le regole senza senso.
Scudo in Stormbringer
Ah, lo scudo! Le piccole gioie di fare meno danno, ma di essere capaci di difendersi, ricevere decine di attacchi senza incassarne nessuno per via della pronta frapposizione di un solido scudo tra noi e l’arma che ci minaccia… Ma quanto è bello giocare un guerriero con lo scudo?
In Stormbringer zero.
Tanto per cominciare quando distribuiamo i punti nelle abilità con le armi ci troviamo di fronte a un paradosso.
Ad esempio il Guerriero ci concede 50% con l’arma primaria e 40% con la secondaria. Il che significa che se mettiamo il punteggio maggiore nella spada, questo si applicherà sia ai punteggi di attacco sia ai punteggi di parata!
Avete capito bene: saremo più bravi a parare con la spada che con lo scudo.
So a cosa state pensando: “ma lo scudo darà un bonus alle parate, no?”.
No.
Anche se bisogna dire che lo scudo permette di parare un maggior numero di tipologie di attacchi: infatti con lo scudo si parano i colpi in mischia, come con la spada.
Con la spada non possiamo parare i colpi con armi da tiro. Ma nemmeno con lo scudo. Le armi da lancio invece possono essere parate dagli scudi. Ma anche dalla spada.
Ok, a questo punto vi chiederete dove stia la differenza. Presto detto: con lo scudo puoi parare i colpi di fionda, mentre con la spada no.
Considerando che potremmo prendere due spade e usarne una per parare, avendo un bonus maggiore, imparando più velocemente, mantenendo la possibilità di attaccare con entrambe in caso di necessità…beh, ecco che la scelta dello scudo pare peggiore che in D&D 3.5.
NB: la regola per il combattimento con due armi non esiste, ma nel modulo avventura “La Spada Nera” Moonglum può attaccare con entrambe le sue armi, quindi non vedo motivi regolistici per vietarlo.
Imparare allenandosi
Ho un rapporto di amore e odio con i giochi in cui si ottengono miglioramenti nelle abilità semplicemente utilizzandole (QUA ho trattato l’argomento).
Da un certo punto di vista apprezzo il realismo, tuttavia non posso ignorare il problema di debolezza strutturale.
Infatti per un personaggio che abbia a disposizione qualche settimana di tempo libero (cosa non implausibile, spesso accade che ci siano tempo “morti” tra un’avventura e l’altra) si aprirebbe la possibilità di usare tutte le abilità per migliorarle ogni 7 giorni.
Dunque basterà fare un salto giù dalle scale per andare in locanda a raccontare storie, tentare di ricordare quante birre si son bevute, colpire un sacco con la propria spada, tentare di convincere il proprietario del sacco a non pretendere un risarcimento…
..ed ecco che per ogni settimana di gioco avremo ottenuto una possibilità di aumentare ogni abilità di 1d10.
Però possiamo fare di peggio.
Elan: ovvero ottenere il favore degli dei e vincere
Nella recensione non l’ho citato, ma esiste un valore chiamato Elan particolarmente interessante.
In pratica esso aumenta quando si compiono azioni gradite alla propria divinità, infatti il suo utilizzo primario sarebbe quello di rappresentare il valore percentuale di successo quando si cerca di richiamare il proprio dio, ottenendo un aiuto da parte sua.
Inoltre per ogni divinità sono elencati gli atti più graditi e i punti Elan che si ottengono. Tutto molto stimolante, immersivo e dettagliato.
Problema 1: ogni 50 punti di Elan si ottiene un punto di Mana. Il Mana, ricordiamo, serve per calcolare le abilità di attacco, parata, magia, percezioni e un sacco di altre capacità interessanti.
Certo, venerare Hionurn e uccidere 17 persone e poi decapitarle potrebbe essere una sfida superiore alle possibilità di chiunque, visto l’alto tasso di mortalità.
Esiste però una scappatoia che ci porta diretti al
Problema 2: Alcuni metodi di acquisizione Elan sono decisamente comodi. Ad esempio Balo conferisce 2 punti Elan per ogni gioco di parole di pessimo gusto. Ecco, io sarei già come minimo vescovo, perchè ne so una più del diacono. Battute a parte, come si può vedere, con 25 battute (se ci prepariamo bene riusciamo a farle tutte nella stessa sessione) possiamo ottenere un punto di Mana.
Se vogliamo aumentare il tasso di rischio per il PG, ma evitare di essere picchiati dai nostri amici, posiamo buttarci su Arioch, infatti questa splendida divinità ci dona 2d4 di Elan per ogni demone evocato e non vincolato.
Che bello evocare demoni brutti
Per fare questo dobbiamo essere evocatori, ok. Quindi parliamo di una percentuale estremamente ridotta di personaggi. Però poniamo di essere tra i privilegiati.
Evocare un demone è piuttosto difficile, avremo, verosimilmente, una possibilità di riuscita compresa tra il 32% e il 40%. Tuttavia è sufficiente abbassare il livello del demone evocato (riducendo il suo Mana e i suo Valore Caotico) per ottenere un +50% alla prova.
A questo punto la creatura non sarà pericolosa per noi al momento dell’evocazione e potremmo lasciarla libera.
Però c’è di peggio: infatti per tutte le divinità del Caos si ottengono 1d4 punti Elan ogni volta che si sceglie casualmente come proseguire.
Rompere il gioco in una sessione – ElanAttack
Comprate una scatola scatola di legno 20x40x5 Cm.
Fatto?
Riempitela di monetine, 30 dovrebbero bastare.
Fatto?Ora prendete un paio di forbici dalla punta arrotondata.Ora iniziate a camminare verso la vostra meta. Ogni 5 minuti di viaggio scuotete la scatola e dichiarate: “se tutte le monete segnato testa, faccio una bella pausa di un’ora”.
Fatto?
Ora intascate i vostri 2,5 punti di Elan. Proseguite e reiterate, arrivando a ottenere una media di quasi 250 punti elan (5 punti mana!) per ogni giornata di cammino!
Volendo si può utilizzare un’affermazione più drastica, se pensate che una pausa di un’ora non sia sufficientemente incisiva per rispettare le condizioni richieste di casualità. Poi se volete esagerare potete fare un tiro al minuto, quintuplicando il ritmo di miglioramento. Tanto la possibilità di ottenere solo teste è di una su un miliardo.
Disclaimer
Attenzione: mi pare ovvio, però non sto suggerendo di giocare in questo modo. Non accetterei mai nessuno degli stratagemmi suggeriti in una campagna normale (poi se facciamo una serata di demenza mezzi ubriachi, è un altro discorso) e penso che nessuna persona sana di mente lo farebbe mai.
Questo è semplicemente un esercizio tecnico, un gioco per mettere in luce le criticità del sistema.
Nessun paladino del sacro ruolo “con la R maiuscola” è stato maltrattato per la realizzazione di questo post.
Se per caso vi interessa questo genere di approccio sappiate che potete trovare cose simili per Rolemaster, D&D e Pathfinder.
Se un giocatore si comporta nella maniera descritta senza venir trascinato in 2 sessioni negli inferi e diventare la puttanella di qualche dio del caos il bug non è nel gioco, è nel master.
LOL! Ovviamente se un giocatore iniziasse a proporre davvero questi trucchetti da baraccone, il master dovrebbe necessariamente prenderlo da parte e parlargli, spiegandogli come ci si comporta al tavolo, la cooperazione coi compagni, il non monopolizzare il divertimento… e magari anche come si faccia respirare, perchè uno così non sono sicuro lo sappia.
Ovviamente non si parla di usare davvero questi mezzucci, però mi diverte sfogliare il regolamento alla caccia di falle. Per riderci su.