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Gli Irregolari di Baker Street – Recensione (The Irregulars)

Sherlock Holmes è la figura con il maggior numero di riproduzioni cinematografiche e televisive. Al secondo posto c’è Dracula (sapevatelo!). Quindi capirei se qualcuno vedendo il trailer di questa serie TV avesse pensato “un polpettone pseudo giallo, pseudo horror con dei ragazzini che si appoggia al famoso personaggio di Arthur Conan Doyle“. Ok, un po’ è vero. Però a parte il fatto che gli Irregolari comparivano davvero in alcuni racconti di Doyle, quindi non sono un’aggiunta del tutto casuale per attirare un pubblico adolescente, dall’altra, sebbene il prodotto miri davvero a un target giovane, ci sono delle scelte interessanti che lo rendono tutto sommato gradevole.

Ecco il gruppo di adolescenti investigatori irregolari

Trama

Un gruppo di adolescenti provenienti da un ceto sociale a dir poco basso (parliamo di orfani, ragazzi di strada), si ritrova a collaborare con Watson riguardo certi casi di difficile soluzione in quanto caratterizzati da una forte presenza di elementi soprannaturali.

In certi casi vi potrebbe ricordare una versione ottocentesca di Buffy l’Ammazzavampiri, in quanto Londra si trova all’improvviso ad essere epicentro di grandi calamità occulte.

I protagonisti non riescono ad avere contatti con Sherlock, ritrovandosi a trattare sempre e solo con Watson, la faccenda li insospettisce e col progredire delle puntate, trovano sempre più motivi per indagare sul passato dell’investigatore più famoso della città.

Come sempre io non voglio farvi spoiler, quindi non vi dirò altro, se non che grosso modo in ogni episodio si risolverà un caso toccando tematiche classiche dell’horror e del giallo, inoltre verranno ad aggiungersi tasselli per comprendere la situazione di questo gruppo di orfani e dei due investigatori privati.

Personaggi

I personaggi principali sono i 5 irregolari oltre, ovviamente a Sherlock e Watson. Vediamo una veloce carrellata in cui ometterò dati sensibili per evitarvi spoiler.

  • Beatrice “Bea”: Leader degli Irregolari. Molto legata a Jessie (la sorella minore) verso cui prova un grande istinto di protezione. Ragazza determinata e caparbia.
  • Jessica “Jessie”: Sorella minore di Bea, soffre di incubi, sonnambulismo e non sembra molto stabile mentalmente. Tutti temono che impazzirà come la madre.
  • Billy: Abbiamo descritto due PG basati sulle caratteristiche mentali, ora serve il barbaro del gruppo. Eccolo. Il più adulto dei cinque, il più forte fisicamente e il più irascibile.
  • Spike: Ed ecco invece il bardo. Ottima parlantina, inoltre dà coesione al gruppo, risolvendo i conflitti tra i membri.
  • Leopold “Leo”: L’unico degli Irregolari a non essere un ragazzo di strada. Infatti è nientemeno che un principe, da sempre recluso a causa della sua salute cagionevole e bramoso di vita vera nei bassifondi. Terrà nascosta la sua identità per evitare ripercussioni.

Su Sherlock e Watson non posso dire nulla senza spoilerare. Quindi a parte le ovvietà, posso solo indicare che il rapporto tra i due è diverso dal solito.

Considerazioni

Per ora sembra una serie piuttosto scadente, adatta solo a ragazzini che vogliono immedesimarsi. Tuttavia abbiamo alcuni particolari che la salvano.

Sherlock

Viene enfatizzata molto la componente sregolata dell’investigatore. Inoltre sono fornite basi solide per giustificare la sua condizione e i gli scorci del background con Watson sono a volte sorprendenti.

Ho passato 3 righe a dire nulla, lo so, ma odio spoilerare.

Composizione del gruppo

Aiuto, la dittatura del politicamente corretto! L’attrice protagonista ha origini cinesi, un irregolare ha la pelle scura e soprattutto il gruppo è guidato da una ragazza, capite? Questo renderà il tutto assolutamente irrealistico.

No, i mostri vanno bene, i poteri magici pure, le scene d’azione che come sempre sono più spettacolari che verosimili idem.

Se però mettete una donna, per giunta giovane e non particolarmente sexy, a guidare un gruppo, allora la mia sospensione dell’incredulità si arresta inesorabilmente.

Ecco, visto che molta gente la pensa così, trovo sempre valido quando vengono effettuate scelte di questo tipo, se non altro perchè fanno innervosire i bigotti e gli stupidi.

Antagonisti

Sorprendentemente, dato il taglio dell’opera, i cattivi sono ben delineati. Ciò significa che le loro ragioni sono sempre comprensibili (per quanto uno possa poi discordare coi mezzi). Ultimamente vedo levate di scudi verso la normalizzazione degli antagonisti, in quanto questa rischierebbe di far perdere la distinzione tra bene e male.

Io invece trovo che fornire tutti i personaggi di buone motivazioni alla base delle azioni, renda l’opera più profonda, sfaccettata e verosimile. Il cattivo che vuole distruggere il mondo perchè è sadico ha rotto le scatole, anzi, le aveva già rotte 20 anni fa.

Tutti gli esseri umani hanno buone ragioni per fare quello che fanno, o almeno credono di averle ed è giusto che queste motivazioni vengano alla luce durante lo svolgimento della trama. Altrimenti non abbiamo personaggi, ma macchiette.

Valutazione

Fotografia: 7/10. Non è smarmellata. non fa rimanere a bocca aperta.
Scenografie e costumi: 7.5/10: Gradevole, ma niente di pazzesco.
Personaggi: 8.5/10. Sfaccettati e interessanti, per essere un prodotto pensato per dei ragazzi è sopra media. soprattutto gli antagonisti.
Trama: 7/10. Niente di particolarmente originale, però con alcuni “colpi di scena” interessanti.
Doppiaggio: 5/10. No, vi prego. Forse in originale era meglio. No so. In italiano fa male alle orecchie, specialmente Jessie.

Conclusione

Non me la sento di consigliarvelo a tutti i costi, ma se siete adolescenti o non avete visto molte opere simili, può essere valido.
Oppure se cercate qualcosa di tranquillo e breve, che non richieda un grande impegno, per spezzare la visione di altre serie più articolate, può fare il caso vostro. In fondo sono solo 8 episodi e non verrà continuata.


Se vi piacciono le recensioni senza spoiler, magari potreste fare un salto qui.

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8 commenti su “Gli Irregolari di Baker Street – Recensione (The Irregulars)”

  1. “Tutti gli esseri umani hanno buone ragioni per fare quello che fanno, o almeno credono di averle”: di preciso, da cosa nasce questa convinzione? Non lo dico con intento polemico, è proprio che mi interessa.

    1. Beh, se uno fa una scelta, avrà un motivo.
      Io personalmente quando scelgo una cosa piuttosto che un’altra, ho le mie motivazioni.
      (che poi a volte si basano su presupposti errati, oppure su metodi di ragionamento errati o sono viziate da circostanze particolari “oh, sì, mangerò un terzo gelato e non mi farà male”)

      Direi che per definizione, se ho deciso di fare una cosa invece che un’altra, allora ho i miei motivi, anche se non per forza giusti, comunque ci sono.

      Quindi penso che anche le altre persone, quando fanno le loro scelte, abbiano i loro motivi.

      Quindi penso che anche chi fa delle scelte “sbagliate” che lo portano ad essere l’antagonista e “il cattivo” di un opera di fantasia, debba avere delle motivazioni.

      (E quindi penso che sia carino che queste motivazioni vengano mostrate, altrimenti il personaggio risulta un po’ superficiale e quindi si rischia di cadere nello stereotipo del “cattivo perchè è così e basta”)

  2. Ok, grazie mille. Quello che non mi era chiaro era se tu intessi motivazioni di tipo etico (Es. “quello che faccio è giusto, quelli che vogliono fermarmi sono i cattivi”, o semplicemente ciò che spinge il personaggio a compiere una decisione “es. “in questo modo mi arricchisco”.

    1. Allora, secondo me ogni persona ha una sua etica e spesso una persona crede di star agendo nel modo giusto (magari non il modo migliore in assoluto, ma uno dei modi migliori date le circostanze).
      Quindi quelle che apprezzo quando un personaggio compie un’azione eticamente forte (come diventare “il cattivo” e quindi spesso uccidere, ferire o almeno rubare) è che abbia delle giustificazioni che rendano il suo punto di vista non dico giustificabile ma almeno comprensibile (Es stupido a caso: io mi merito di più, ma tutti mi maltrattano senza motivo, quindi io violo la legge per prendermi quello che mi merito. In questo caso il soggetto non crede che violare la legge sia eticamente la cosa migliore, ma crede che nelle sue personali circostanze egli sia giustificato perchè il non farlo sarebbe peggio).

      Quindi direi:
      step 1: che almeno abbia obiettivi chiari e ben specificati (e non sia “muhahahah, malvagio”)
      step 2: che le sue motivazioni seguano un filo logico comprensibile (e non sia Pietro Gambadilegno che è un ladro perchè sì e basta)

      Non che sia un male assoluto se non vengono rispettati questi due step. Però di solito io trovo che chi li rispetta riesca a produrre personaggi più credibili i quali di norma aiutano a produrre storie più interessanti.

      (questo è quello che penso adesso: son passati più di 2 anni da quando ho scritto la recensione! Grazie per aver letto e commentato, a proposito!)

  3. Non conoscevo questa serie, mi ha incuriosito. Pero, povero Sherlock Holmes: con il soprannaturale ci sta proprio come il cavolo a merenda. Credo che non la guarderò.

    1. Beh, Sherlock in realtà non mi pare fosse molto centrale nel telefilm. Più che altro uno spunto, una presenza sullo sfondo con cui si interagiva talvolta.
      Comunque non è imperdibile.

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