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Blades in the Dark – Probabilità di Successo e Distribuzioni dei Risultati

Con grande probabilità a breve giocherò a Blades in the Dark (non so se conoscete questo Gioco di Ruolo, la recensione non l’ho ancora fatta, ma essendo io caotico parto prima dagli approfondimenti). Credo sia un gioco con meno regole e dettagli rispetto a quelli cui sono abituato (tipo GURPS o Rolemaster), ma ho voluto esplorare questa, diciamo, zona di frontiera. Uh, guarda caso: frontiera è anche il tema del Vecchio Carnevale Blogghereccio per questo mese! Dicevo, essendo un gioco di frontiera rispetto ai miei standard, per esplorarlo io mi appiglio alle parti più affini alle mie corde e mi metto a fare analisi sulla statistica e sulla distribuzione dei risultati a seconda del numero di D6 tirati. Sì, perchè possiamo passare dal tirare due dadi “con svantaggio” a tirarne anche più di 4 “con vantaggio” ma andiamo con ordine.

La copertina in effetti non è molto invitante, ma il contenuto del manuale mi pare decisamente interessante

Quanti dadi si Tirano in Blades of the Dark?

Premetto che non ho il manuale italiano, quindi la mia terminologia specifica potrà essere un po’ vaga.

Blades in the Dark utilizza i D6. Quando si tira per verificare il successo di un’azione si guarda la capacità utilizzata e si contano i pallini segnati in quella capacità. Per ogni pallino si tira un ulteriore D6, però bisogna sempre considerare solo il numero più alto.

Se non abbiamo pallini, invece di tirare zero dadi, ne tiriamo due, ma scegliamo invece il risultato più basso.

Poi ci sono un sacco di altre variabili per ottenere dadi extra, tipo “stressarsi”, venir aiutati da un alleato, fare un “patto col diavolo” e via discorrendo. Però non entro nel merito per ora.

Un risultato da 1 a 3 significa che abbiamo fallito o abbiamo combinato un casino. Dobbiamo affrontare conseguenze negative per le nostre azioni.

Con 4-5 abbiamo un successo parziale. “successo ma…”. Insomma, abbiamo portato a casa un risultato, ma ci sono complicazioni. Anche qui ci sono differenze a seconda del rischio insito nell’azione, ma approfondirò il tutto nella recensione.

Con 6 abbiamo finalmente un bel successo pieno, senza controindicazioni.

Inoltre se tiriamo almeno due dadi “con vantaggio” e otteniamo almeno due 6, allora ci portiamo a casa un successo critico.

Come si può vedere non è immediato analizzare la distribuzione statistica, soprattutto quando iniziamo a parlare di tre dadi o più. Quanto mi cambia passare da due pallini a tre? E da tre a quattro? Quanto è brutto tirare due dadi scegliendo il più basso?

Che probabilità di successo ho a seconda dei dadi tirati?

Magari alcuni di voi si stanno “indinniando” perchè voglio analizzare le casistiche e valutare bene gli effetti di un incremento di dadi prima di fare delle scelte. Spero sinceramente di no, perchè nel 2023 andare a dire alla gente come deve divertirsi mi pare abbastanza una buffonata.

Quindi ecco qui il mio lavoretto, spero la tabella vi risulti leggibile e fruibile.

Numero di DadiPercentuale FallimentoPercentuale Successo ParzialePercentuale SuccessoPercentuale Successo crititco
075%22,22%2,78%0%
150%33,33%16,67%0%
225%44,44%27,78%2,78%
312,5%45,37%34,72%7,41%
46,25%41,98%38,85%13,19%
53,13%37,06%40,19%19,62%
61,56%31,93%40,19%26,32%
70,78%27,13%39,07%33,02%
Analisi statistica sulle probabilità dei vari risultati in Blades of the Dark a seconda dei dadi tirati

Come potete vedere ogni pallino dopo il primo dimezza le nostre probabilità di fallimento. Il che non è affatto una cosa sgradita.

Invece per quel che riguarda i successi pieni, notiamo che l’incremento in punti percentuali va riducendosi ogni pallino. Nel senso che passare da 1 a due pallini ci dà un ricco 11% in più, mentre dal quarto al quinto pallino aumentiamo di un 2% scarso.

Piccola curiosità riguardo i successi parziali: la loro probabilità aumenta mano a mano che aumentano i pallini, ma solo fino ai tre. Dopo inizia a calare!

Da queste bellissime informazioni ben organizzate tuttavia non posso ancora trarre alcuna decisione informata, perchè non ho ancora finito nemmeno di leggere il manuale (in questo momento sono tipo a pagina 30 su 330). A colpo d’occhio direi che dopo il quarto dado le differenze iniziano a essere davvero minime, però magari espanderò dopo aver provato il gioco quando farò la recensione.

Beh, potevo lasciarvi senza grafico?

Come e perchè esplorare sempre nuove frontiere nei GdR

Confesso: ho messo questo paragrafo solo per inserire la parola frontiere e partecipare al Vecchio Carnevale Blogghereccio. Però già che siamo in ballo, balliamo.

Intanto sommessamente ricordo che ci sono sempre persone che giocano magari un solo sistema e non si trovano a loro agio. Gente che gioca solo a D&D 5e però vorrebbe più realismo, gente che gioca solo a Pathfinder e vorrebbe i risultati più influenzati dalla narrazione e via dicendo.

Ricordo quindi che esistono moltissimi altri GdR, completamente diversi e forse se continuate a trovarvi a disagio col regolamento che usate di solito e vi ritrovate a emendarlo e correggerlo continuamente, allora forse dovreste esplorare qualche luogo di frontiera. Se volete consigli, io ho fatto un tot di recensioni.

Però anche se vi trovate bene, cambiare stile, genere e approccio può sempre essere interessante. Si può apprendere davvero molto provando cose diverse (e questo vale non solo nei GdR, ovviamente).

Certo: se a voi piace da impazzire GURPS o Rolemaster vi sconsiglio di buttarvi a capofitto in Lovecraftesque come prima esperienza di “qualcosa di diverso dal solito”.
Magari potreste approcciarvi a qualcosa di più fluido del solito, ma in cui rimangano elementi di personalizzazione meccanica, tipo Symbaroum, per dire o giochi in cui compaiano dettagli regolistici riguardo armi, tipo Sine Requie.

Poi potreste fare come faccio io: cioè che quando mi ritrovo a giocare a giochini più leggeri del solito, mi infogno comunque a spulciare le opzioni meccaniche o le statistiche per ottimizzare il personaggio, anche se chiaramente il focus del gioco è un altro.

Detto questo vi ricordo che potete partecipare anche voi al Vecchio Carnevale Blogghereccio. Creare un blog è gratis e se avete in mente qualcosa che riguarda le frontiere, avete fino al 28 per scrivere un articoletto. Altrimenti ogni mese abbiamo un tema diverso!



Se l’articoletto vi è piaciuto, magari vi può interessare il modo di fare build particolari in Cyberpunk2020, oppure in Rolemaster o magari anche in D&D.

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