Il tema del Vecchio Carnevale Blogghereccio di questo mese è “Le Luci” (qui la descrizione del tema). Quindi ho deciso di scrivere un mini racconto che avevo in mente da qualche anno riguardo un rituale magico in un mondo in cui la luce rischia di sparire. Oh, è una ca22ata, eh (e come direbbe il Vate “ma se è una ca22ata, perché la devi venire a raccontare a me?”), però mi piacerebbe che leggeste il racconto e rispondeste alla domanda finale. Son davvero curioso. Grazie!
La folla era radunata al tempio. Non che ci fosse molto altro da fare, con la città completamente oscurata. L’enorme sala rimbombava del teso chiacchiericcio dei partecipanti in attesa del rituale. Una sparuta manciata di torce sembravano tremare sotto il peso del timore diffuso e amplificato dal numero di partecipanti.
Il fallimento del rituale avrebbe significato buio totale per altre 24 settimane.
L’anziano Patriarca sedeva stancamente sul trono aspettando l’arrivo dei maghi. Il viso esausto e cadente, ornato da una lunga barba bianca era vivacizzato solo dall’ansia. Il rituale dovrebbe essere una mera formalità, ma negli annali si trovano tracce di occasioni in cui il risultato non era stato raggiunto. Forse i tre prescelti dei diversi Ordini non erano in sintonia, forse non erano stati preparati a dovere i tre altari o, semplicemente, il destino era avverso. Fatto sta che senza 24 settimane di luce la città divenne ingovernabile. Sommosse, violenze, saccheggi, insurrezioni e follia furono i consueti protagonisti di questi oscuri periodi. Lo sguardo del Patriarca si posò ansioso sui tre lucidi altari di metallo disposti in fila al centro del tempio. Non c’era modo di sapere in anticipo come sarebbe andata.
Finalmente si udirono dei passi rimbombare nella sala. La folla si zittì immediatamente, come a comando. Tutti gli sguardi si volsero verso l’ingresso, dove comparve la figura ammantata dal drappo azzurro del mago dell’Ordine Neutro. Sotto gli occhi degli astanti, si avvicinò agli altari, quindi passò in mezzo ad essi, senza tuttavia toccare nessuna delle tre lucide protuberanze.
La folla stava iniziando a bisbigliare sommessamente, quando entrò una seconda figura: la maga della Terra. La sua veste gialla e verde rifletteva leggermente la luce tenue delle sparute torce. Con passo sicuro la donna si andò a posizionare davanti all’altare centrale, allargando le braccia al cielo e rimanendo in attesa.
Dopo alcuni eterni istanti fece il suo ingresso il terzo mago. Il suo manto nero lo identificava chiaramente come l’esponente dell’Ordine Fase. Con fare austero fece sventolare la sua veste vicino ai tre altari cilindrici. Si posizionò vicino a uno dei tre, mentre il mago con il mantello azzurro si spostò sul lato opposto, lasciando la maga di fronte all’altare centrale.
Il silenzio del tempio era incrinato solo dal respiro frenetico della folla e da qualche sparuto mormorio di stupore. I maghi estrassero il loro cerchio runico. Ognuno di loro tese verso l’alto, reggendolo con due mani, il massiccio disco metallico forato al centro e ricoperto di simboli arcani.
Molti tra i presenti si strinsero inconsapevolmente, cercando invano di dissipare la tensione. I maghi abbassarono lentamente all’unisono i loro cerchi, avvicinandoli agli altari. Scariche di pura magia saettavano tra di loro. Finalmente calarono i loro dischi attorno ai cilindri metallici. Seguì un fragoroso istante di crepitio arcano.
E luce fu.
Ok, questo è il raccontino. La domanda è, a che punto vi siete accorti che si stava descrivendo l’allacciamento di un cavo alla corrente e che i tre maghi rappresentano i tre diversi fili elettrici? Spero non prima del terzo mago, altrimenti l’esperimento è stato un fallimento. Fatemelo sapere nei commenti, qui o sui social. Grazie.
Se vi interessano le cose che scrivo, sappiate che a volte butto giù dei BG un po’ più estesi del normale, oppure faccio recensioni di GdR diversi da D&D.
Non vi scordate di partecipare al Vecchio carnevale Blogghereccio!
Confermo, è stato quando hai nominato il terzo mago. Esperimento riuscito, per me, e complimenti per l’idea davvero simpatica! 🙂
Ottimo, se ha funzionato con un ingegnere sono a posto!
Grazie mille 🙂
Io non me ne sono accorto fino ai dischi metallici 😀
Direi che è stata una bella sorpresa leggerlo 🙂
Ciao 🙂
Ottimo! Grazie mille per il commento. Son contento che sia piaciuto 🙂
Ma è geniale! Non, non ci ero arrivato, ma perché non conosco come si chiamano i cavi, a parte la terra. Bellissimo
<3 troppo buono!
In effetti per me sembrava semplice perchè ho un po' lavorato con quella roba.
Grazie ancora per aver letto e aver lasciato la tuo opinione <3