Qualche tempo fa ho visto su instagram questa pagina e scambiandoci casualmente qualche battuta ho visto che posseggono il raro dono dell’umorismo letale. Non ci sono parole per spiegarlo. Provate a interagire con loro e lo scoprirete!
Di cosa si occupa di preciso la vostra pagina
Raccontiamo il nostro progetto: promuovere il gioco di ruolo ad alta accessibilità e spingere le persone ad espandere i loro orizzonti.
Come vi siete interessatə e avvicinatə al cosiddetto mondo nerd?
Abbiamo entrambi iniziato a giocare di ruolo da piccoli, e abbiamo continuato fino a oggi. Oh, nel mezzo giochiamo tantissimo da tavolo! e non dimentichiamo videogiochi, letture fantastiche, miniature…Insomma, è sempre stato il nostro mondo. Pensa che ci siamo conosciuti giocando!
Uh, che storia carina! Molto cute (non nel senso di epidermide). A che gioco stavate giocando quando vi siete conosciuti?
Stavamo costruendo assieme il background per un server del videogioco Ultima Online basato sulla Costa della Spada dei Forgotten Realms. Ah, che tempi! Ci lanciammo col cuore in questo progetto e insieme a vari amici che frequentiamo tuttora costruimmo una bella comunità, un forum e molte storie a riguardo. A Silvia venne assegnato
il personaggio di Storm Silverhand, scelta azzeccata diremmo. Oz era un arpista tosto, il cui nome è ora inciso nella fede nuziale di Silvia.
Fu una bellissima esperienza, anche se poi il progetto vero e proprio non partì mai.
**Si asciuga gli occhi.** Mi sudano gli occhi. Bello quando nel matrimonio si uniscono anche le passioni. Io e mia moglie abbiamo fatto un matrimonio a tema Robin Hobb.
Quale parte vi interessa maggiormente? Videogiochi, fumetti, GdR, GdT…
abbiamo avuto “periodi” differenti. ora siamo concentrati sui giochi di ruolo, domani, chissà? Nah, non è vero. I giochi di ruolo avranno sempre un posto importante nel nostro cuore, anche se vogliamo bene anche a tutto il resto
I GdR sono sempre <3
Se tu poteste scegliere un superpotere o un incantesimo di un GdR, quale scegliereste?
OZ: Rigenerazione
Silvia: Perchè scegliere? Se proprio devo…voglio Parlare con gli animali. C’è bisogno davvero di spiegarti perchè?
Immagino che sia per parlare con le trote! Soprattutto quelle tonte!
Domanda “vuoi più bene a mamma o papà”: gioco da tavola, gioco di ruolo, videogioco, fumetto e romanzo fantasy preferito.
OZ: Quantum, Blades in the Dark, Slice&Dice, Guardie Guardie!
Silvia: Seasons, Blades in the Dark, The Witcher 3, The Authority, i draghi del crepuscolo d’autunno (per un valore sentimentale: è stato il primo che ho letto dopo aver giocato la mia prima sessione!)
Anche io ho un legame sentimentale con I Draghi del Crepuscolo d’Autunno (e compare in un’altra intervista!): è stato il primo fantasy che mi abbia appassionato (prima ero del team fantascienza).
Rispetto a quando vi siete avvicinatə al mondo nerd, come è cambiato lui e come siete cambiatə voi?
La risposta lunga è…troppo lunga. Facciamo un riassunto:
Il mondo, nella sua interezza, per fortuna cambia. Con il modificarsi di ciò che è ritenuto fondamentale e/o importante nella vita si sono modificati anche i costrutti sociali e i valori rispetto al raggiungimento dei propri obiettivi.
Il concetto del “nerd” non è mai stato cosa piaceva a quella comunità di persone ma cosa gli altri ritenevano dovesse piacergli.
Adesso il tempo libero è una risorsa preziosa che le persone cercano di riempire con ciò che le fa stare meglio, e questo fa sì che non sia più poi così strano appassionarsi ai giochi. Una volta non era così.
Una volta non esistevano neanche i Corgi
Una curiosità su di voi che avete voglia di raccontare?
OZ: Abbiamo una collezione di oltre 250 draghi (tra quadri, soprammobili e quant’altro).
Silvia: mi ricordo tutto quello che mi dicono le persone, ma dimentico all’istante le trame dei film.
Ok, iniziamo a entrare un po’ nel vivo.
Il livello di discriminazione nel mondo nerd è peggiore o migliore di quello esterno?
Cosa si intende per quello “esterno”?.
C’è discriminazione, perché l’ambiente nerd fa parte del mondo e là fuori di discriminazione ce n’è a valanghe, in molti sottogruppi.
Forse in percentuale c’è meno discriminazione, ma il fatto è che anche poche persone sono in grado di rovinare un ambiente sicuro e piacevole.
Vero, ho usato spontaneamente la parola “esterno” perché spesso il cosiddetto mondo nerd è un po’ chiuso ed è come se fosse un po’ separato dal resto. Diciamo che la domanda era “il cosiddetto mondo
nerd è più o meno discriminatorio delle altre parti del mondo?”
Sembra che ci siano quasi due correnti, non in equilibrio tra loro. Da una parte c’è chi era abituato a giocare con un gruppo selezionato di persone, una comunità molto chiusa: ora si ritrova catapultata in una realtà diversa e tende a discriminare perché non è più l’unico proprietario di quello spazio, di quel momento, di quel gioco. Dall’altra c’è chi si approccia con l’idea che giocare di ruolo sia quasi sempre un momento sociale e cerca di condividere con le
persone anzichè escludere.
Quali sono le categorie che rispetto al mondo esterno se la passano meglio e quali peggio?
Messa così sembra una guerra dei bottoni.
La verità è che se c’è discriminazione non c’è via di scampo: nel momento stesso in cui discriminiamo stiamo precludendo la possibilità ad altre persone di interagire con noi e questa è una grande sconfitta.
Come mai sulla pagina (e non solo!) avete iniziato ad occuparti di integrazione?
Di accessibilità e non di integrazione: non dobbiamo integrare ma convivere, perchè le persone sono tutte importanti allo stesso modo. Ci è capitato spesso di entrare in contatto con persone che facevano
fatica a giocare con noi per mille motivi diversi e così abbiamo deciso di capire quali fossero e vedere se fosse possibile evitare che succedesse. Volevamo far sì che il gioco fosse un’esperienza di tutte
le persone.
Giusta puntualizzazione.
Quali sono le iniziative o i progetti che avete avviato o a cui avete partecipato per promuovere l’integrazione (o nel vostro caso accessibilità) e la diversità nel cosiddetto mondo nerd?
Stiamo portando in giro un laboratorio interattivo intersezionale per l’accessibilità nei giochi di ruolo.
Abbiamo creato una pagina IG che parla proprio di questo e da circa un anno usciamo con nuovi contenuti almeno una o due volte alla settimana per condividere il nostro lavoro con tutte le persone. Collaboriamo a giochi di ruolo come consulenti per rendere il manuale accessibile.
Abbiamo in programma alcuni eventi a spasso per l’Italia per far giocare persone che spesso non hanno potuto fruire del tutto dell’esperienza di gioco proposta.
Abbiamo partecipato all’evento di IN/VISIBI3 a Firenze per discuterne con altre persone meravigliose
Ah beh, quasi ci stavamo dimenticando: tutti i giochi che scriviamo noi sono pensati per essere ad alta accessibilità.
Come rendete i giochi accessibili? Quali accorgimenti bisogna mettere in pratica?
Dipende dal contesto e dal gioco. Il primo passo è analizzare il gioco in questione e cercare di pensare a come potrebbe essere poco fruibile per le persone. Potrebbe essere un problema di “font”, di impaginazione, di strumenti come carte e dadi colorati, di esperienze come disegnare una mappa, di linguaggio.
BLaST è nato soprattutto per questo motivo: raccogliere l’esperienza e le nozioni che abbiamo studiato e condividerle con le altre persone.
Com’è la reazione del pubblico quando si trattano temi del genere?
C’è chi pensa che non serva ( e non sa cosa si stia perdendo). C’è chi pensa che sia troppo difficile (e poi scopre che non lo è). C’è chi ci incoraggia (e riceve tutto il nostro amore e quello del Corgidr)
Secondo voi perché?
Perché bisogna osservare, ascoltare ed evitare di giudicare chi subisce discriminazioni continuamente, per poter comprendere almeno in parte cosa significhi. Ci vuole una buona capacità di mettersi in discussione, ma spesso fa paura.
Volete scegliere una foto del vostro Corgidr da mostrare per spiegare a chi leggerà questa intervista perchè è così importante ricevere il suo amore?
sarà fatto
[non dire “come Lapo”, non dire “come Lapo”…]…grazie! [uufff, ci sono riuscito] (ecco una foto)
Come avete visto l’evoluzione dell’industria dei giochi di ruolo, fumetti o videogiochi rispetto all’inclusione e alla diversità?
Nei Videogiochi ci sono già i primi passi: è un mercato duro ma vediamo spiragli di apertura. Conosciamo poco il mondo dei fumetti quindi preferiamo non approfondire, anche se l’impressione è che vi
siano molte persone disposte a parlare di tematiche importanti. Nei giochi di ruolo si stanno facendo alcuni passi in avanti: ad esempio si comincia a riconoscere l’esigenza di figure per la lettura dei testi che evidenzino possibili sensibilità, ma ancora c’è molta strada da fare.
So per sentito dire che certi videogiochi hanno anche la modalità per daltonici. Servirebbe qualcosa di simile anche per i disegni nei GdR? Penso soprattutto a mappe e diagrammi vari, direi.
Decisamente sì. E’ possibile scrivere giochi che non abbiano bisogno di 2 versioni. In alcuni casi, quando il gioco “originale” è molto dipendente da alcuni fattori, dovrebbe essere sempre messa a disposizione una versione più accessibile.
Negli ultimi lustri mi pare che la situazione sia leggermente migliorata. Secondo voi è vero? Migliorerà ancora nel futuro? Cosa dobbiamo fare perché migliori ancora?
Siamo persone ottimiste. E’ migliorata e continuerà a farlo: come per tutte le cose ci vuole tempo e impegno, ma soprattutto tanto ascolto.
Avete mai sperimentato discriminazione o pregiudizi nel mondo nerd? Potete condividere un’esperienza in particolare? Ovviamente solo se ve la sentite.
BLaST è formata principalmente da due persone, di cui una è una donna… ti lascio immaginare. Le battute sulla “donna del master” ci sono state eccome o anche “sì ma tanto ti dico io cosa devi fare”. La nostra amatissima PR Thalia, che fa parte del team e che adoriamo, è una ragazza trans autistica. Dobbiamo aggiungere altro?
Forse è meglio lasciare il resto all’immaginazione del lettore. Suppongo non sia stato proprio facile.
Cosa pensi del concetto di “rappresentatività” nel mondo nerd? Pensi che sia importante che ci siano personaggi di diverse identità e abilità rappresentati nei giochi di ruolo, fumetti e videogiochi?
E’ un tema delicato. C’è molta confusione e dibattito tra la “rappresentatività” e il “tokenismo”. In generale crediamo che ci sia chi ha già parlato tanto, in generale, senza che ne avesse l’autorità.
Forse è il momento di fare un passo indietro e lasciare spazio a chi vorrebbe parlare ma al momento non riesce.
Concordo. Più che parlare DI CHI vive una situazione difficile, sarebbe meglio far parlare CHI vive una situazione difficile.
Spesso si parla di dittatura del politicamente corretto e cancel culture. Cosa ne pensate?
Che se fosse una dittatura qualcuno finirebbe in carcere. Ehi aspetta, non ci sono persone arrestate per questo!
Si sta sviluppando una cultura dell’attenzione. Non si può più dire quello che si pensa liberamente? Le parole sono un’arma pericolosa: come in tutte le cose bisogna fare attenzione, avere rispetto e cercare la convivenza. Una volta riflettuto sulle proprie parole non c’è nessun divieto.
Gli estremi ci sono sempre, come in tutti i campi, e va a finire che un concetto sano (e che sarebbe anche scontato) come il “riflettere prima di parlare” venga esagerato fino a renderlo assurdo e sbagliato.
Quali sono le iniziative o le organizzazioni che pensi stanno facendo un buon lavoro per promuovere l’integrazione e la diversità nel mondo nerd?
Ce ne sono tantissime. C’è la Gilda del Cassero, OWOF, P!NK, IN/VISIBIL3, Donne Dadi e Dati, M&G… ma sono solo alcune.
Donne Dadi e Dati la adoravo! Purtroppo non postano nulla da più di un anno. :sad reaction: . La Gilda del Cassero confesso di averla sentita ora per la prima volta, pur essendo bolognese. M&G cos’è?
M&G sono Morgen&Gabe, 2 ragazzi a cui vogliamo un bene dell’anima. In generale è pieno di comunità che tengono molto ad essere aperte e disponibile e siamo estremamente felici di questo.
Ah, certo! Non avevo riconosciuto la sigla, ma li conosco! Ho intervistato pure loro e hanno dato una risposta simile a una specifica domanda (no spoiler!)
Pensate che i giochi di ruolo, fumetti e videogiochi possano essere utilizzati per promuovere l’inclusione e la diversità in modo efficace? Come?
In generale, tutte le attività ricreative e sociali possono essere utilizzate per promuovere un modo sano di rapportarsi e comunicare con le altre persone. Per noi è una questione di dare esempio e mostrare la strada.
Negli ultimi tempi ci sono state diverse polemichette sulle questioni di inclusione e diversità nel mondo nerd, alcune più rilevanti di altre. Secondo voi, quale è stata la polemica più sterile e perché?
Crediamo che le polemiche e più in generale gli atteggiamenti arroganti, strafottenti, o addirittura violenti siano tutti modi di fare che non concorrono a un dialogo sano.
Una discussione in cui entrambe le parti risultavano aggressive e per nulla disposte al dialogo non porta in nessun luogo, e non è utile per crescere come persone.
Momento Marzullo: Che domanda ho dimenticato di farvi? Fatevela e rispondete (così faccio meno fatica)
Cos’è giocare di ruolo per voi?
OZ: É una cosa che mi tiene sveglio la notte, che voglio fare sempre, vorrei fare di più e che mi da enormi soddisfazioni. il GDR mi ha fatto conoscere persone eccezionali e mi spinge costantemente a
migliorare.
Silvia: è’ parte della mia vita, un’esperienza meravigliosa in cui sono inciampata da piccola e della quale mi sono innamorata a prima vista. Vorrei che tutte le persone potessero entrare in questo mondo, perchè una volta scoperto è un amore che non finisce mai.
Grazie mille (come disse Garibaldi). Mi ha fatto molto piacere intervistarvi.
Seguiteli perchè raccontano un punto di vista davvero interessante!