Eccezione: non è nerdcoledì eppure eccomi qua. Volevo partecipare al Vecchio Carnevale Blogghereccio, ma non c’ero riuscito. Il tema del mese è Weird. Cosa c’è di più strambo di persone convinte che si scriva TErrasque e non TArrasque? Quindi da oggi il Terrasque esiste e di seguito troverete la sua scheda, la sua storia, origine, il motivo per cui si chiama Terrasque e le difficoltà che si affrontano se uno avesse il desiderio di sconfiggerlo. Sì, lo farò in D&D 5e perchè la versione di 3.5 è un po’ più difficile da battere e al limite si può usare quella di Pathfinder che alla fine sono lo stesso gioco (anche se tutto sommato qualche falla c’è anche lì). Insomma, la 5e è quella col Tarrasque più facile da battere in assoluto. Per questo serve il Terrasque.
Si dice Terrasque – Il Terrasque esiste
Lexeeco Dees era uno gnomo, ma soprattutto un potente incantatore. Egli padroneggia le arti druidiche e le tecnologie degli artefici. Sebbene possa essere comodo far crescere le piante e poi saperne ricavare pozioni alchemiche, questo gli causò tanti problemi nella vita, facendolo sentire rigettato ed emarginato in qualsiasi tipo di società. Per questo motivo, visse la sua vita in maniera solitaria, da eremita e da recluso.
Questa sua esistenza solitaria ebbe termina un giorno, in seguito a un evento inspiegabile.
Stava camminando su una collina, in cerca di semi di piante esotiche, quando vide del fumo in lontananza. Si avvicinò incuriosito. Mano a mano che si avvicinava, sentiva la sua tensione crescere: i rumori si facevano sempre più forti, grida. Odore di bruciato, puzza di sangue.
Finalmente uscì dalla boscaglia e si trovò davanti uno spettacolo atroce: un’intera città devastata da una creatura enorme e terribile. Il Tarrasque.
La bestia era probabilmente sazia e la sua sete di morte era placata, poiché si stava allontanando dalla città, ignorando le sparute frecce che venivano scagliata invano contro la sua robusta corazza.
Purtroppo questo comportò uno spiacevole effetto collaterale: il Tarrasque si stava dirigendo proprio verso lo gnomo.
Lexeeco andò in confusione, estrasse boccette, richiamò incantesimi, gridò, probabilmente perse parzialmente il controllo dei suoi sfinteri. Forse non proprio in quest’ordine.
Fu l’odore? Uno strano effetto dovuto al combinarsi dei due tipi di magia? Forse la bestia sentì un’affinità speciale, basata sull’unicità e la solitudine che condivideva con la piccola creatura spaventata?
Difficile dirlo.
Fatto sta che il Tarrasque si allungò, avvicinando la bocca allo gnomo, ma sorprendentemente, invece di mangiarlo lo leccò.
Fu così che nacque una strana amicizia. I due divennero inseparabili. Lexeeco viveva sulla sua groppa, coltivava funghi nelle cavità della sua corazza e lo aiutava a trovare cibo e a mantenerlo sveglio grattandogli la schiena con gli alberi.
Vivevano in armonia.
Purtroppo, come tutte le cose belle, anche questo legame era destinato a una fine.
Fu il mago triste a cavallo: Unno Di Noi. (sì, esatto, leggete qui)
Iniziò a lanciare frecce provocando il Tarrasque. Il mostro provò a inseguirlo, ma il cavallo era troppo veloce.
La bestia finì crivellata.
Lexeeco tornò dalla sua passeggiata in montagna e si sentì mancare. L’unico amico che avesse mai avuto era morto. Il suo corpo giaceva inerte. Sentì la tristezza pervadergli il cuore, mentre il famelico morso della solitudine tornava a consumargli l’anima.
La felicità gli era stata sottratta e con essa parte della sua sanità mentale.
Travolto da un’incontenibile smania, si avvicinò al cadavere del Tarrasque e tentò un tremendo rituale sul corpo inerte del mostri, facendo rifluire al suo interno il terreno e cospargendolo di sostanze alchemiche. Fece crescere piante su questa terra pervasa di magia e la cosparse col suo stesso sangue. Suggellò il rituale vendendo la propria anima ai più biechi dei demoni.
Il Tarrasque era morto.
Però era sorto il Terrasque: il Tarrasque di terra.
Scheda del Terrasque 5e – Stats
Pensavate che vi avrei dato una scheda completa del Terrasque? Stolti. Metterò solo le modifiche (come fosse un archetipo di D&D 3.5, i vecchi sanno di che parlo, chiedete a mamma e papà).
CA: La terra e gli arbusti hanno reso la sua pelle ancor più corazzata. LA CA sale di 1.
Immunità: Viene aggiunta l’immunità al danno necrotico e all’indebolimento, essendo una sorta di non morto.
Azioni aggiuntive in sostituzione a uno degli attacchi di multiattacco:
Tentacolo di liane: Può lanciare un tentacolo di liane fino a 60 metri. +19 colpire. 1d6+10 danni contundenti.
Il bersaglio è preso in lotta (CD 20 per sfuggire) e trascinato in un quadretto adiacente al Terrasque.
Vomito di Fango: Il Terrasque può vomitare fango in un cono di 21 metri. Il getto infligge 3d6 di danni contundenti. Inoltre l’area è considerata terreno difficile e per non essere immobilizzati bisogna superare una prova di forza CD 20.
Reazione Extra
Rampicanti Respingenti: Come reazione il Terrasque può usare i rampicanti sul suo corpo per deflettere un attacco a distanza, riducendo il danno di 1d10+20.
Azioni Leggendarie Extra
Teletrasporto Terreno: Se il Terrasque si trova a contatto con la terra non lavorata, può teletrasportarsi in un altro punto a contatto col terreno entro 48 metri.
Madre Terra, Curaci: Se a contatto con terreno non lavorato, il Terrasque può curarsi di 25 punti ferita.
Tutt’uno con la terra: Il Terrasque può sprofondare nel terreno non lavorato, muovendosi attraverso di esso come se avesse una velocità di scavare pari a quella sul terreno (ma non lasciando alcuna galleria dietro di sé).
Difficoltà del Terrasque
Come dicevamo in altri lidi, battere il Tarrasque in D&D 5e è facile: non attacca a distanza, non è troppo veloce, non può curarsi e quindi è solo un cumulo di punti ferita.
Con queste modifiche il Terrasque dovrebbe essere più resistente e più ostico da uccidere con i barbatrucchi soliti.
Fatemi sapere cosa cambiereste e se anche qui ci sono criticità che lo rendono vulnerabile.
Se vi interessa la 5e, trovate altri articoli qui.
Magari però vi piace proprio sconfiggere avversari grossi a livelli bassi