Abbiamo parlato di recente della definizione di supereroe. Se il tema vi ha incuriosito, magari volete provare Urban Heroes, un gioco di ruolo italiano basato proprio sui supereroi. Quindi non temete: questa sarà solo una recensione e non un pippone metafisico su cosa sia realmente un supereroe.
Ambientazione
Siamo proiettati in un mondo parallelo e simile al nostro, in cui tuttavia alcune radiazioni (chiamate Radiazioni Z) hanno prodotto una serie di mutazioni negli uomini, producendo creature dotate di poteri particolari. Il nome HERO, infatti, è un acronimo (o per meglio dire, un acrostico) di Human Exposed to Radioactive Outbreak.
Ovviamente questa differenza ha prodotto una serie di conseguenze a catena, generando una vera e propria ucronia ai limiti della distopia.
Un po’ come per gli X-Men, anche qui si sono create fazioni e faide a seconda che si vogliano emarginare, sopprimere, integrare, ignorare o vivisezionare gli HERO. In ogni nazione poi vi sono condizioni diverse, e spesso si trovano gruppi di supereroi “ufficiali” o super cattivi famosi.
Non voglio approfondire troppo per non fare spoiler, però sappiate che l’ambientazione è piuttosto dettagliata e si trovano svariati supereroi di ogni tipo.
Tipologie di Supereroi
Esistono 5 diverse macro categorie, a seconda delle origini dei super poteri.
1) Genetiche. Sono quelli forse più simili agli X-Men, e spesso a quelli con l’aspetto più “particolare”, infatti la loro caratterizzazione sta nelle maggiori mutazioni fisiche.
2) Magiche. Esatto, alcuni HERO padroneggiano vere e proprie arti arcane. Chiamatelo colpo di genio, intuizione mistica, fatto sta che grazie a gesti e frasi rituali possono fare cose incredibili.
3) Divine. Qui abbiamo un vero e proprio contatto con potenze ultraterrene. Tuttavia questo influsso va a disturbare gravemente la psiche del soggetto, aumentando i suoi disturbi mentali.
4) Psichiche. Somigliano per certi versi ai maghi, ma i loro poteri non presentano manifestazioni fisiche visibili a parte lo sbiancamento dell’iride durante l’attivazione.
5) Derivate. Questi HERO traggono i propri poteri da oggetti mistici. Abbiamo il grave problema di non dover assolutamente perdere l’artefatto che ci rende supereroi, ma a parte questo non invidiano nulla agli altri.
Meccaniche
La creazione del personaggio è decisamente interessante e basata su presupposti semplici e scorrevoli: 4 sole caratteristiche, ognuna delle quali non è rappresentata da un punteggio, ma direttamente dal tipo di dado da tirare quando questa è coinvolta.
Le abilità presentano un difetto che io detesto: non vi è una lista precisa, ma si lascia la possibilità di crearle.
Sarà che io frequento dei powerplayer terribili, ma non ci possono essere confronti tra chi sceglie “Arrampicarsi” e chi invece si inventa “Parkour”, essendo che questa può essere utilizzata per arrampicarsi, saltare, stare in equilibrio, ecc.
Comunque il pezzo forte sono, ovviamente, i poteri. Dopo aver scelto le origini, si sceglierà un potere principale e, devo dire, la lista è veramente estesa: possiamo fare di tutto. Inoltre per ogni potere esistono 4 livelli di potenza e varie modificazioni speciali (durata, raggio, forma…).
A seconda del potere primario scelto si possono scegliere poteri secondari che devono essere affini a questo.
Malauguratamente per ogni potere dobbiamo prendere un difetto, che andrebbe tirato casualmente.
Questo fa si che i nostri supereroi siano “umani, troppo umani”, rendendoli però decisamente più interessanti da giocare.
Proprio nella scelta del potere si manifestano i problemi gravissimi di bilanciamento. Ad esempio avere una coda o essere in grado di dare comandi mentali alle altre persone è identico, dal punto di vista del costo di creazione. Saper saltare molto è classificato quanto saper volare. Creare broccoli dal nulla vale quanto saper affettare in due gli avversari a distanza.
Non continuo con gli esempi, ma se avessero messo un metodo, anche semplice, basato sui colori, per distinguere i poteri “forti” da quelli “deboli”, sarebbe stato decisamente meglio, per evitare di avere scompensi terribili tra le capacità dei personaggi in gioco. Per non parlare del fatto che anche i difetti non sono assolutamente bilanciati tra loro.
Per quanto riguarda lo svolgimento del gioco, direi che è tutto piuttosto semplice: abbiamo un dado da tirare a seconda del nostro punteggio caratteristica e abilità, con “CD” da raggiungere determinate dal master. L’unica difficoltà è tenere a memoria i poteri di ogni giocatore, ma a differenza di altri giochi, sono solo 2 o 3, massimo 4. Quindi anche se si ha una pessima memoria, basta fare dei bigliettini riassuntivi per non fermare il gioco ogni volta.
Pro e Contro
+ Ottimo per replicare personaggi famosi, di qualsiasi genere
+ Varie possibilità di personalizzazione
+ Scorrevole, con pochi fronzoli a livello di regole
+ Non ci saranno problemi di traduzione, perchè è in italiano
+ Grafica accattivante e bei disegni
+ L’ambientazione è interessante e caratterizzante anche se non troppo originale
– Sbilanciamento drammatico tra i pg, peggio che il mago e il guerriero in D&D 3.5
– Le regole non sono sempre espresse in modo chiaro, anzi, spesso abbiamo vuoti regolistici o definizioni non rigorose.
– L’impaginazione non è fantastica e contribuisce a diminuire la chiarezza
Quindi, il gioco è buono, interessante e consiglio di provarlo. Però fate davvero molta attenzione al bilanciamento e accordatevi prima.
Se vi ho convinto, date uno sguardo qui, che a breve dovrebbe tornare disponibile: UrbanHeroes
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